Tragedia: crollo di una diga devasta il paese, oltre 60 morti
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Direttore: Alessandro Plateroti

Tragedia: crollo di una diga devasta il paese, oltre 60 morti

fango dopo crollo di una diga

Il crollo della diga di Arbat in Sudan, dovuto alle inondazioni provocate da intense piogge, ha causato la morte di oltre 60 persone.

Il Sudan è stato recentemente teatro di una catastrofe naturale che ha lasciato il Paese in ginocchio. Il crollo della diga di Arbat, situata nei pressi di Port Sudan, ha provocato la morte di almeno 60 persone, mentre altre migliaia sono state costrette ad abbandonare le loro case. Le inondazioni, causate dalle intense piogge che si sono abbattute sul Paese nelle ultime settimane, hanno messo a dura prova le già fragili infrastrutture sudanesi.

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Il crollo della diga in Sudan: una catastrofe annunciata

La diga di Arbat, costruita per gestire il flusso delle acque e proteggere le comunità locali dalle inondazioni, non ha retto l’enorme pressione esercitata dalle piogge torrenziali. Il risultato è stato un disastro di proporzioni immani, con interi villaggi isolati e migliaia di persone rimaste senza tetto. Le autorità locali e le organizzazioni internazionali stanno cercando di fornire assistenza umanitaria agli sfollati, ma la situazione è resa ancora più complicata dalla difficoltà di accesso alle aree colpite.

Le conseguenze umanitarie e ambientali

Secondo i dati dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA), si stima che oltre 317.000 persone siano state colpite dalle alluvioni in tutto il Sudan, con 118.000 sfollati e circa 27.000 case completamente distrutte. Queste cifre evidenziano l’entità della tragedia e la necessità urgente di interventi umanitari su larga scala.

Oltre alle perdite umane, il crollo della diga di Arbat ha avuto gravi conseguenze ambientali. Le acque alluvionali hanno spazzato via intere coltivazioni, compromettendo la sicurezza alimentare di molte comunità. Gli ecosistemi locali, già sotto pressione a causa del cambiamento climatico e della deforestazione, hanno subito danni irreparabili.

L’inondazione ha anche aggravato la già precaria situazione sanitaria, con il rischio di diffusione di malattie infettive a causa della contaminazione delle fonti d’acqua potabile. In questo contesto, la risposta internazionale è cruciale per garantire l’assistenza necessaria e prevenire ulteriori perdite di vite umane.

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ultimo aggiornamento: 27 Agosto 2024 9:10

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